Se le prima parte della stagione delle angurie sotto serra non è stata delle migliori, ora si prevede un andamento positivo per il campo aperto. Gli areali laziale e siciliano della O.p. San Lidano, infatti, sono stati risparmiati dalle condizioni meteo negative che hanno colpito il resto dello stivale, favorendo così una buona disponibilità di prodotto per quanto riguarda la campagna in campo aperto. Con Luciano Di Pastina, presidente dell’O.p. abbiamo fatto il punto sulla campagna.
Magnani – Come procede la campagna in termini di volumi e qualità dei prodotti?
Di Pastina – La campagna è iniziata con le colture sotto serra, le cui rese sono state un po’ sotto la media. A livello commerciale, però, non abbiamo avuto grossi problemi considerato che la minor produzione è stata in parte compensata da una bassa richiesta sul mercato. Adesso stiamo invece passando alle colture in campo aperto, per cui prevediamo una buona resa. Essendo i nostri soci produttori concentrati presso gli areali laziale e siciliano, fortunatamente hanno sin qui potuto godere di condizioni meteorologiche favorevoli, soprattutto se paragonati a quelli fortemente interessati da piogge e maltempo. Questo ha favorito, sin da subito, la disponibilità di prodotto – senza criticità importanti – e dal soddisfacente grado Brix. Al contempo, anche le rese si sono rivelate in linea con le previsioni e, in particolare, superiori a quelle dello scorso anno.
Magnani – È già partita la stagione in campo aperto? E la produzione è costante?
Di Pastina – Nel Lazio, da una settimana siamo partiti con la stagione in campo aperto con mini e midi e da questo weekend decorrerà anche quella delle angurie tradizionali.
Riprendendo quanto già detto sulle condizioni meteo, la loro regolarità favorisce raccolti pressoché in linea con i programmi di semina/raccolta, che quindi quest’anno si rivelano costanti e senza grosse problematiche.
Magnani – Come evolverà la campagna nelle prossime settimane?
Di Pastina – Nonostante consumi inficiati dalle avverse condizioni meteo nel Nord Italia e nei paesi mitteleuropei, il prezzo di vendita – pur risultando ovviamente calmierato da queste cause – non ha fin qui subito tracolli, forse a causa delle problematiche produttive subite da alcuni importanti areali. Qualora le temperature divenissero “realmente estive” e le richieste si impennassero di conseguenza (anche a fronte del solito aumento della pressione promozionale, tipico della seconda parte di stagione), non sarebbe così sorprendente se andassimo ad assistere ad una risalita dei listini.
Magnani – Come procede la stagione delle angurie seedless?
Di Pastina – Anche qui la fase di raccolta si può giudicare pienamente in linea con quanto programmato. Quanto al lato commerciale, il maltempo al nord ha forse inciso maggiormente sul consumo di queste varietà di dimensioni ridotte (ancor più apprezzate nelle aree urbane), pertanto abbiamo rilevato una diminuzione dello “spread medio”, rispetto alle tradizionali, dal punto di vista del prezzo di cessione alla distribuzione.
Magnani – Come ha risposto il mercato per la prima parte della campagna?
Di Pastina – Sappiamo che il consumo dei cocomeri è per certi versi paragonabile a quello dei gelati: segue l’andamento delle temperature. Pertanto non abbiamo rilevato exploit, anche se nel centro-sud – meno interessato dal maltempo – i risultati sono comunque soddisfacenti.
Magnani – Che percentuale di prodotto rappresentano l’anguria a fette e cubettata? E le angurie midi e mini?
Di Pastina – L’anguria tagliata assomma, a valore, pochi punti percentuali sul totale del nostro volume d’affari angurie, tuttavia il trend è di sensibile crescita e il creare valore con un prodotto servizio aiuta in ogni ambito, o quasi, dal punto di vista economico. Abbiamo abbandonato la commercializzazione del cubettato, in quanto – seppur gestito e presentato nel migliore dei modi (dal packaging con forchetta e sigillo, alla fornitura di mini frigo con display personalizzati) – i risultati non sono stati adeguati. E il periodo storico del nostro comparto non consiglia il mantenimento di linee di prodotto non fruttifere.
Venendo alle angurie midi e mini, il trend rimane di crescita, ma in questa prima fase di stagione parrebbe “aver scalato una marcia”: la cannibalizzazione delle quote di vendita dell’anguria tradizionale risulta meno veloce rispetto al recente passato. In ogni caso siamo a giugno e i giochi della stagione non sono ancora fatti.
Magnani – Quali canali utilizzate per promuovere i vostri prodotti?
Di Pastina – La promozione avviene online, tramite i nostri social network, ma il principale canale di comunicazione rimane il packaging e gli imballi personalizzati.
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